Indagine Federico Bonati

1. Quando hai iniziato a scrivere?
Io scrivo per mestiere dal 2014, nel 2017 sono diventato giornalista. Ma alla scrittura vera e propria mi ci sono avvicinato nel periodo del Covid (anche se prima qualche tentativo l'avevo fatto). Nel 2022, poi, ho pubblicato il mio primo libro, anticipato da alcuni racconti finiti in antologie; da lì, non mi sono più fermato.
2. Come costruisci i tuoi personaggi e la tua trama?
Lascio che siano loro a raccontarsi a me, li ascolto nel profondo. E poi li metto nero su bianco. La trama beh, quella la costruisco con appunti e intrecci, prendendo spunto dall'attualità e dalla cronaca nera.
3. Quanti libri hai scritto finora e quanti ne hai pubblicati? Casa editrice o self-published?
Quattro libri, tutti con case editrici: "Pelle" (Augh! Edizioni), "Post" (Alise Editore) che è ora anche su Audible, e i miei due romanzi noir editi da Affiori "L'occhio del falco" e "Influencer. La seconda indagine di Loriano Zaccari".
4. Quale dei tuoi libri hai trovato particolarmente difficile da scrivere?
Nessuno, a dire il vero.
5. Quale parte del tuo libro ti ha creato maggiori difficoltà?
"Pelle", perché sono entrato letteralmente nelle vite di persone affette da malattie rare e dei loro familiari. Dal punto di vista emotivo è stato tosto.
6. Con quale dei tuoi personaggi ti identifichi facilmente? Perché?
Loriano Zaccari, il giornalista (suo malgrado) investigatore protagonista dei miei noir. Mi ci identifico talmente tanto che a volte io e mia moglie apparecchiamo anche per lui. Perché? La risposta è nei miei libri.
7. Quanto è durata la tua ricerca per il libro?
Le ricerche sono costanti durante le varie fasi della stesura.
8. Ci sono personaggi nei tuoi libri che hanno delle somiglianze con te o con persone che conosci?
Uh sì. Tanti. Beh, i personaggi del mondo giornalistico di Zaccari sono riflessi dei colleghi che ho e ho avuto. Altri, invece, sono riflessi di autori (e personaggi) che amo.
9. Il tuo personaggio principale è una persona con cui normalmente andresti d'accordo?
Convive nella mia fantasia, quindi direi che andiamo d'accordo. Altrimenti avrei bisogno di uno strizzacervelli.
10. Sviluppi i tuoi personaggi mentre scrivi oppure li conosci già prima di iniziare a scrivere?
Li conosco già prima di iniziare. Non so come spiegare diversamente: io li vedo. Li vedo nelle loro azioni, vedo i loro corpi, sento i loro pensieri. Metterli sulle pagine è più facile. Lascio che siano loro a dirmi ciò che vogliono fare.
11. Cosa ti aiuta a concentrarti mentre scrivi?
Gli Asmr. E la musica degli Of Monsters and Men.
12. Com'è il tuo spazio di scrittura?
Una bella sedia da gamer, una bella finestra a lato, un pc, una connessione, il mio calendario dell'Inter, qualche foto e una montagna di appunti.
13. Hai mai viaggiato per raccogliere più informazioni per il tuo libro?
Certo. Se non vedi con gli occhi o ascolti con le orecchie, se non respiri col naso e non assaggi con la bocca o tocchi con le mani, come fai a descrivere tutte quelle sensazioni? Una storia è fatta anche di sguardi, profumi e odori. Se non fai tutto ciò, come fai a essere onesto e credibile con chi ti legge?
14. Cosa ti aiuta a rilassarti mentre scrivi?
La pioggia.
15. Secondo te, cosa rende una storia spettacolare?
L'avere il privilegio di raccontarla.
16. In quale momento della giornata scrivi di più?
Non c'è un orario fisso. Quando sento che bisogna scrivere, scrivo.
17. Chi sei quando non scrivi?
La stessa persona che sono quando scrivo.
18. Come stabilisci i nomi dei tuoi personaggi?
Musicalità e capacità di essere intriganti.
19. Cosa ti ha ispirato nell'ambientazione del tuo libro?
Vedere posti così ameni e innocenti al punto tale da essere cornici ideali per un delitto da risolvere.
20. Qual è la cosa più difficile nello scrivere un personaggio del sesso opposto?
Non essere banale e retorico.